Eccomi qua, reduce da 4 ore stamattina, 26 settembre (SS.Cosma e Damiano), in 4 classi diverse (si sa, il prof di religione ha un’ora a settimana per ogni classe: 18 ore, 18 classi). Oggi all’ultima ora lettura “comunitaria” (ciascun alunno con il suo libro) delle prime 40 pagine di “Oscar e la dama in rosa”, splendido romanzo di Eric-Emmanuel Schmitt. Attenzione intensa e trepidante degli studenti. Un libro con cui si va “a colpo sicuro”.
In prima ora in una prima liceo classico (16 anni), prendendo spunto da Dante si parla di Inferno e dei Novissimi. L’Inferno è un boccone indigesto, non va giù. L’idea è quella della caricatura dantesca di un Dio contabile che castiga i cattivi e premia i “buoni”. E i buoni non vogliono stare accanto ai cattivi. “Io non voglio stare accanto a Hitler. L’Inferno è per gente come lui”, mi dice M. Alla fine, non c’è niente da fare, si va a finire alla parabola del figliol prodigo (o del padre misericordioso), a Luca 15. E anche quella non va giù. Ci sono tanti fratelli maggiori, tra i banchi. Personcine a posto, che si lamentano con quel padre così scemo, folle, insano.. Mi sa che ritorneremo ancora su questo brano scandaloso, ma fra una settimana (sempre un’ora a settimana, non di più). Se resisteremo: in un’altra classe un alunno mi ha chiesto in merito alle affermazioni del Ministro della Pubblica Istruzione sulla necessaria “riforma” dell’ora di religione.. vedo corvi e avvoltoi avvicinarsi…