Il nemico sono le banche, lo dice anche Tex

 

28508_tex0641Non solo la chiesa cattolica, anche Tex, il maggiore fumetto italiano, ogni tanto, si aggiorna. E lo fa, forse sotto l’effetto del vento portato dal Papa giunto dalla “fine del mondo”, ma con la giusta gradualità perchè ogni cambiamento deve essere infatti quasi impercettibile per essere efficace. Sin dalla sua nascita, avvenuta nel 1948, il fumetto inventato da Gian Luigi Bonelli, con le sue storie apparentemente tutte uguali (i cattivi fanno l’errore di mettersi contro Tex, i cattivi sono sconfitti, uccisi o arrestati), ha seguito le sorti della sua coetanea, la Repubblica Italiana, e l’ha accompagnata in tutte le svolte, le paludi, le paure.

Il discorso potrebbe essere lungo ma, ad esempio, già otto anni fa, nell’ottobre 2006, era uscito un numero, Il veleno del Cobra, che affrontava il tema della paura dell’immigrazione orientale nel nostro paese con tutto quello che comportava e i cinesi del 2006 erano molto diversi dai “musi gialli” che Tex malmenava e uccideva a frotte negli anni ’50 e ’60; ora siamo nel 2014, dopo oltre cinque anni di crisi economico-finanziaria, e il “nemico” è un’altro: le banche. E così, nel numero del marzo scorso, il n.641 intitolato Giovani assassini, i protagonisti della storia sono i tre fratelli Rainey che decidono di assaltare e rapinare tutte le agenzie della Overland Bank sparse per il paese, suscitando così la curiosità di Tex, il giustiziere, che si mette sulle loro tracce. Il motivo di questo accanimento è la vendetta: il padre dei tre giovani, un piccolo agricoltore alle prese con la dura vita dei pascoli, molti anni prima si era impiccato per le vessazioni subite dall’istituto bancario creditore, diretto dall’avido e cinico Henry Gradson il quale, resosi conto che tutti i colpi della banda coinvolgono la sua banca, passa al contrattacco assoldando spietati bounty killers per far fuori i tre giovani assassini. In realtà Gradson ignora l’identità dei tre e anche il motivo del loro accanimento, egli vive come un nababbo in una hacienda con tanto di piscina e belle donne discinte (un’altra novità per quel puritano di Tex), si aggira pigramente come un qualsiasi “lupo di Wall Street” chiuso nel suo accappatoio di spugna, dettaglio in effetti un po’ anacronistico, che avvolge la sua mole da obeso vizioso mentre impartisce ordine ai cacciatori di taglie perché, dice: “Io sarò legge, giudice e boia! Li voglio vivi!”. Non sa appunto il perché qualcuno possa avercela con lui, in questo ricorda quell’altro “lupo” di Jeremy Irons in Margin Call, forse il miglior film finora girato sulla crisi, in cui più si sale in alto nella piramide del potere finanziario e più aumenta la miopia e l’incapacità di comprendere quello che sta succedendo, proprio come recita il salmo 48: “L’uomo nell’opulenza non comprende”. Invece gli sceneggiatori delle storie di Tex Willer sanno bene come gira il mondo e lo raccontano ambientando le avventure di un trio di giovani che oggi farebbero parte del movimento Occupy Wall Street nelle desertiche lande dell’Arizona, sabotatori ma idealisti, sabotatori perché idealisti, contro un laido esponente del sistema corrotto che vive infischiandosene dello stato e deciso a farsi giustizia da sé, altro inquietante dettaglio delle tendenze presenti nella società contemporanea.

GKC cowboyTutto cambia, tutto si aggiorna, anche Tex, solo qualcosa resta sempre uguale a se stesso, ed è il potere, che poi è il denaro, come aveva intuito già nell’incipit di un romanzo del 1930 il solito G.K.Chesterton: “E’ stato già spiegato che la Pavonia era governata secondo principi moderni e illuminati. Vale a dire, il re era popolare e privo di potere, il Primo Ministro eletto a suffragio universale era impopolare e moderatamente provvisto di potere, il Capo della Polizia Segreta era molto più potente e il piccolo banchiere tranquillo e intelligente, al quale tutti i personaggi citati dovevano qualcosa, era il più potente di tutti.”

(nella foto dei “cowboy” in bianco e nero: da sinistra il secondo è J.M.Barrie, il quarto è G.K.Chesterton e l’ultimo è G.B.Shaw)

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *