Diario di scuola/3

Anche oggi, martedì, come ieri, le lezioni monopolizzate dalla questione facebook.. il punto è che domenica sono stato intervistato dalTG5 e in molti mi hanno visto. Argomento della brevissima intervista (20 secondi): ma è giusto l’uso di facebook tra professore e studente? Strano che gli studenti di liceo vedano ancora la TV generalista (ormai in via di estinzione), ancora più strano che vedano i TG, però sta di fatto che in ogni classe c’era almeno uno che mi aveva visto e ascoltato. E non era d’accordo. E’ facile infatti verificare uno scambio dei ruoli per cui gli adulti (che pure non sono molto “pratici” rispetto alle ultime trovate della tecnologie) vedono positivamente i progressi tecnici, mentre i giovani (che passano ore e ore sul pc) hanno atteggiamenti di grande chiusura e rigida condanna delle “novità”. E FaceBook è il grande imputato, condannato perchè sarebbe un luogo di falsità, ipocrisie, dove tutti fingono e non creano veri rapporti ma solo rapporti “virtuali” (ma che vuol dire?), dove non c’è la bellezza del contatto fisico, quel gioco di sguardi tra gli occhi che dà profondità e autenticità alle nostre relazioni. Ad uno come me che parole come “profondità” e “autenticità” mettono l’orticaria è gioco facile mettersi a fare il provocatore e così cerco di stimolarli su cosa vuol dire “reale”, “virtuale” e che differenza c’è tra l’amicizia che si stringe per strada e quella che si realizza con clic. Ultima stoccata è quando cito il recente Messaggio del Papa per la Giornata delle Comunicazioni Sociali (29 settembre) dove si intuisce che il vecchio Joseph di Baviera, 85 anni, è più giovane di tutti i miei studenti di 14-18 anni. Quanto possono essere conservatori e moralisti i ragazzi? Mi viene in mente mio zio Riccardo che scriveva una quindicina di anni fa: “un cattolico non può essere conservatore”.. ma questo discorso su facebook lo riprenderemo, anche perchè è stato l’occasione per alcune tra le lezioni più vivaci dell’anno (i ragazzi si sono sentiti coinvolti nel vivo della loro quotidianità), a presto allora!

4 commenti a “Diario di scuola/3

  1. I ragazzi riportano quello che sentono dai loro genitori..non penso che sia tutta farina del loro sacco questo giudizio negativo su FB..verificalo in classe..chissà ,forse sbaglio…

  2. Non so, io sarei per il no a Facebook tra studente e professore. Che c’entra una lezione con le foto di una gita da qualche parte (da ambo i lati)..? Secondo me un po’ di distacco è giusto.. anche per preparare al rapporto con i docenti universitari. Comunque strano che abbiano/abbiamo questa visione (sembrerebbe) così negativa e poi però condividano/condividiamo su facebook qualsiasi cosa/foto/video. Secondo me bisognerebbe stare un po’ più attenti (soprattutto noto che ormai l’età minima su internet si è abbassata tantissimo!), i bambini/ragazzi non ancora cresciuti abbastanza non sanno magari che un qualcosa detto/mostrato su internet è eterno (sembra il regno di Nietzsche!). Ce ne sono a bizzeffe di storie di ragazzi che pubblicano qualcosa su YouTube (ad esempio), poi dopo qualche anno se ne pentono ma ormai sono famosi in tutto il mondo (il più delle volte per fatti non “desiderabili”) ed è difficile rimediare!

  3. già, il digitale immortala.. un colpo solo e tutto resta per sempre, fa un po’ paura.
    Diciamo che i ragazzi fanno quello che vogliono (stanno su facebook) ma nel momento del giudicare ripetono quello che sentono dai grandi. Da qui una certa schizofrenia..

    • Prof ma per me e’ proprio questa schizofrenia ad essere sacrosanta. Meglio fare una cosa sbagliata pur riconoscendola come tale che non cercare di legittimarla a oltranza.

      Beata incoerenza, giusto?

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