Oggi, venerdì, si è parlato molto di Dante.. Dante è mio figlio, che oggi compie 18 anni, l’età degli studenti che ho avuto davanti oggi, due terze liceo (III B e III C) e quindi: maturità, lavoro, destino, futuro, rapporto con i genitori, dialogo con i suddetti.. chi più ne ha più ne metta.
In III B un riferimento al Vangelo, al messaggio di Cristo che, secondo Marzia, ha avuto successo solo tra le fasce più umili della società, tra i poveri perchè è un messaggio che li consola creandogli un sogno futuro, il Paradiso nell’Al di Là. Le ho chiesto a quale classe sociale lei appartenesse e quindi come avesse recepito questo messaggio.. La III B è una classe difficile, quindi affascinante: la prof di filosofia è proprio anti-religiosa, anti-cattolica.. e l’impronta mi sembra molto materialistica-marxista etc. etc. Ci siamo dati appuntamento per venerdì prossimo, non senza prima accennare al fatto che senz’altro il cristianesimo ha avuto un forte impulso, nei primi secoli, anche dalla venatura “sociale” che accompagnava l’annuncio del Vangelo, il riscatto delle classi più deboli (donne, bambini, poveri e schiavi) mentre oggi l’opulenza raggiunta non più da singoli individui ma da grandi fette della popolazione, ha creato qualche problema alla diffusione di quel messaggio, e che però non si può ridurre la storia del cristianesimo ad un fatto meramente socio-economico. Il gioco si fa duro, ma vuol dire che ci si prende più gusto. Alla prossima settimana!