Questa e altre “chicche” sono contenute negli elaborati dei miei studenti (circa 100) che hanno letto insieme a me, nel mese di novembre, il romanzo di E.E.Schmitt “Oscar e la dama in rosa”. Clara, tranquilla ragazza della V C, scrive appunto “la morte è soltanto una scelta”.. sbem! Muore solo chi sceglie la morte (il non-senso? la solitudine? il non-amore?) perché invece l’uomo è fatto per la vita. E Clara aggiunge come se parlasse di un suo vecchio amico: “grazie per avercelo ricordato, Oscar”. I ragazzi ti sorprendono sempre.. mediterò a lungo queste affermazioni della tranquilla Clara.
Irene invece dice che questo libro è “speranzoso” perché “ci fa capire che non è mai troppo tardi per amare”, delizioso no? Mi viene in mente, sub contraria specie, la poesia “Affrettiamoci ad amare” del prete-poeta Jan Twardoski.
Lorenzo invece prendo lo spunto dal libro di Schmitt per mettere in crisi una visione “magica” della fede: “Purtroppo è un dato di fatto l’idea che ci si debba rivolgere a Dio solo per chiedere e soprattutto in situazioni negative infatti utilizziamo la fede per questo per poi allontanarci da Dio se non otteniamo quello che abbiamo richiesto”. Perfetto: è precisa descrizione della critica ad una fede ridotta a superstizione magica, una riduzione che porta alla demolizione della fede.
Se solo riuscissi a seguirli un po’ di più questi ragazzi, seguire le loro indicazioni, i loro spunti, quanto più arricchimento per tutti potrebbe scaturire! Questo fatto di essere l’unico professore con solo un’ora a settimana deve finire…